C’è un bel movimento al laboratorio SPINAL!

Tamara Coslovich e Patrizia Zanon


Tamara Coslovich

Mi sono laureata in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Trieste. Ho fatto una tesi sperimentale con la dr. Marina Sciancalepore che mi ha insegnato le tecniche elettrofisiologiche, il patch clamp soprattutto. Ho 31 anni.
Come sono arrivata al laboratorio Spinal: nel dicembre 2009 è uscito un concorso alla SISSA e ho deciso di provare. Ho presentato il mio curriculum e sono stata presa in considerazione anche perché conoscevo tecniche elettrofisiologiche.
Sono venuta qui una prima volta per un periodo breve ma intenso e ricco di soddisfazioni nel 2010.
A dicembre 2011 Giuliano mi ha ricontattato per vedere se, dopo la nascita della secondogenita, fossi disposta a ritornare in lab e mi ha detto: “vediamo se riusciamo a fare questi esperimenti intracellulari che sono estremamente complessi e ci permetterebbero di valorizzare e completare le osservazioni iniziate insieme nella primavera di 2 anni fa”.
Si deve riuscire a prendere i motoneuroni, in pratica si va a caccia di motoneuroni. Gli esperimenti sono riusciti, la tecnica intracellulare è più complessa del patch clamp e dà molti risultati.
Al momento sono tornata qui volontariamente e a mie spese. Fortunatamente, all’inizio di quest’anno, ho ricevuto un premio dagli amici del comune di Bagnaria Arsa per il lavoro precedentemente svolto e questo contributo si è rivelato provvidenziale per far fronte alle spese di viaggio. Stiamo terminando il progetto incominciato nel 2010: sto testando delle sostanze a livello farmacologico come “dose/risposta”: in base a concentrazioni diverse si possono misurare diversi effetti sul motoneurone, sulla singola cellula.
Mi fermerò fino alla metà di aprile. Oltre infatti difficilmente riuscirei a continuare a sostenere le spese.
Spero comunque di poter proseguire il lavoro a Spinal con Giuliano: c’è un ottimo clima in laboratorio, molto familiare, che stimola nuove scoperte.

Oltre all’elettrofisiologia Tamara ha altre passioni: prima di tutto il clarinetto che ha cominciato a suonare a 8 anni, nella banda del paese, Log, del comune di San Dorligo della Valle, ora Orchestra a fiati Ricmanje-San Giuseppe. Suonare dà felicità. “Siamo andati ad ascoltare l’orchestra fiati per la ricorrenza della festa di San Giuseppe, una grande festa che dura una settimana, e Aljaž, mio figlio di 3 anni e mezzo, ha incominciato ad insistere perché tirassi fuori il clarinetto, voleva sentirmi suonare. Una sera ho deciso, l’ho montato e lui l’ha voluto provare. È difficile ma gli ho fatto vedere come si imbocca. Ha suonato e gli è venuta la nota. Era emozionato”.
Le altre passioni sono: i figli Aljaž e Gaja, il nuoto, che ultimamente trascura, e i cactus. “Ho una coltivazione di circa 50 piante ma quest’inverno la bora ne ha fatte fuori parecchie. “Ho imparato da un mio vicino che coltivava “i cuscini della suocera”. Fanno dei fiori che durano 24 ore, sono come delle enormi campanule rosa con un profumo strabiliante.”

Patrizia Zanon

Sono di Cividale, ho 24 anni e suono il clarinetto nel Corpo bandistico musicale della città di Cividale.
Sto facendo la tesi di laurea specialistica in Biotecnologie Sanitarie presso il laboratorio Spinal.
Mi fermerò un annetto. Intendo imparare il più possibile riguardo alle tecniche di ricerca, ad usare certe metodiche.
Non abbiamo ancora deciso l’argomento della tesi.
Che cos’è che ti ha portato a scegliere di fare la tesi presso il laboratorio Spinal?
La mia è stata una scelta didattica perché qui a Udine non ci sono laboratori che si occupano del sistema nervoso centrale in generale. Siccome è un argomento che mi affascina e questo laboratorio ti porta un po’ fuori dalle materie più accademiche o dagli esperimenti più consolidati (che sono un tipo di ricerca che non mi attira), allora mi sono detta “proviamo…”
In che modo hai conosciuto Spinal?
Ho seguito le lezioni di Taccola all’Università e quindi siamo venuti a vedere e provare il laboratorio. Durante la visita ci ha fatto vedere le tecniche che usa.
E ti è piaciuto…
Sì, anche perché sono tecniche completamente diverse da quelle che ho fatto alla triennale.
La tesi triennale l’ho fatta nel laboratorio di Anatomia Patologica usando tecniche di biologia molecolare o istologia: colorazioni su vetrino…
Che cosa diventerai con la laurea ?
Biotecnologa.
Che lavoro fa un biotecnologo?
Non è una figura professionale riconosciuta univocamente come per esempio il medico o il farmacista. Si spazia dalla ricerca di base, come nel laboratorio Spinal, all’ambito privato come nelle industrie farmaceutiche.
Che cosa farai da grande?
Non ho idea. O meglio, un’idea ce l’ho, desidero la sicurezza. Adesso come adesso non mi dispiacerebbe di trovare lavoro anche nel privato.

pubblicato sul n.44 El Cochecito aprile 2012

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