PROGRESSI NELLO STUDIO DELLE LESIONI AL MIDOLLO SPINALE

COMUNICATO STAMPA 26 giugno 2008
Ufficio Comunicazione SISSA, Simona Regina

Saranno pubblicati sulla rivista “Neuroscience”, il periodico scientifico della International Brain Research Organization dell’Unesco, gli importanti risultati raggiunti dal team di ricercatori del Settore di neurobiologia della Sissa che si dedica allo studio delle lesioni del midollo spinale.
Giuliano Taccola, Gayane Margaryan, Miranda Mladinic e Andrea Nistri hanno messo a punto in laboratorio un modello in vitro per studiare l’evoluzione dinamica della lesione al midollo e l’identificazione dei tipi di cellule principalmente colpite da questo processo. Un modello che riproduce i fattori che determinano la lesione midollare e mostra come si configura l’ambiente cellulare del midollo dopo il trauma, a seguito cioè della somministrazione di una miscela tossica che riproduce le lesioni sperimentali.
E proprio in questi giorni, Taccola presenta i risultati raggiunti al congresso “Spinal Cord: Function, Repair and Rehabilitation after injury” di Montreal, che riunisce la comunità scientifica internazionale impegnata nella ricerca sulle lesioni al midollo spinale.
Per comprendere i meccanismi di danno secondario che insorge nell’arco di ore, giorni e perfino settimane dopo la lesione, fenomeno che amplia notevolmente il danno neurologico oltre le zone inizialmente colpite, i ricercatori della Sissa sono riusciti a ottimizzare un modello di midollo spinale considerato fra i più promettenti a livello internazionale.
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I recenti progressi delle neuroscienze applicate alle patologie del sistema nervoso sono stati possibili mediante l’identificazione di geni e proteine coinvolte in varie malattie neurologiche: per questo approccio è fondamentale disporre di validi modelli in vitro in cui si possono riprodurre le condizioni patologiche osservate in vivo per studiarne in dettaglio i meccanismi coinvolti.
Nel caso delle lesioni spinali non si disponeva finora di un modello in vitro

«Pensando a scenari futuri della ricerca – continua il professor Nistri – possiamo ipotizzare e auspicare che, conoscendo le sostanze che determinano il danno e i loro bersagli cellulari, sarà possibile sviluppare una farmacologia per contrastare i fattori tossici. Quindi predisporre interventi farmacologici subito dopo il trauma. Al momento è solo uno scenario, ma crediamo nel progresso della nostra linea di ricerca».
Questa ricerca costituisce una delle linee principali del progetto SPINAL che la Sissa svolge in collaborazione con l’Ospedale Gervasutta di Udine allo scopo di studiare, dal punto di visto di ricerca di base e clinica, le lesioni spinali.

Ufficio Comunicazione SISSA, Simona Regina

pubblicato sul n.22 El Cochecito agosto 2008

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